San Severino Manlio Boezio (475 - 525) è stato un filosofo romano, venerato dalla Chiesa Romana come santo e martire. Le sue opere influenzarono notevolmente la filosofia cristiana del Medioevo, tanto che alcuni lo collocano tra i fondatori della Scolastica, per quanto l'opera si fondi sulle tradizioni stoiche e soprattutto neoplatoniche. Accusato, forse falsamente di aver voluto restaurare la libertà di Roma, nel settembre del 524 viene incarcerato a Pavia qui scrive il De consolatione philosophiae. Nel 525 verrà poi giustiziato. L’opera, libro prediletto di Dante, oltre che di tanti altri, studiosi e non, filosofi e non, cristiani, e non, si presenta come un dialogo nel quale la Filosofia, personificata da donna, dimostra che l'afflizione patita da Boezio per la sventura che lo ha colpito non ha in realtà bisogno di alcuna consolazione, rientrando nell'ordine naturale delle cose, governate dalla Provvidenza divina. Nel quinto e ultimo libro Boezio tratta inoltre il problema della prescienza e provvidenza divina e del libero arbitrio.