Questo romanzo di Emile Zola, scrittore e giornalista francese, esponente del naturalismo, fu scritto nel 1867. Venne definito dall'autore un romanzo-studio "psicologico e fidiologico", in riferimento alla complessità caratteriale dei personaggi, sui cui comportamenti si incentra l'analisi dello scrittore. Tutti i personaggi agiscono comunque per egoismo: mamma Raquin cresce la nipote in funzione di suo figlio, soffocandone la personalità per farle poi sposare il figlio inetto. Teresa diventa preda di una passione divorante, che non controlla, ispirata dalla rabbia, che poi sfocia nell'omicidio del marito. La figura di Lorenzo, l'amante di Teresa, è poi totalmente calcolatore e commetterà un omicidio, non per passione, ma per calcolo. Il romanzo è fortemente naturalista sia nella descrizione degli ambienti, anche nei loro particolari più sgradevoli (come la Morgue) sia nell'analisi particolareggiata dei movimenti psicologici fisiologici e morbosi dei protagonisti. Cornice musicale: Tchaicovskij, sinfonia n.4.