E’ uno degli ultimi romanzi, scritto nel 1875, che ebbe scarso successo nonostante sia considerato uno dei cinque capolavori dello scrittore. In questi anni l’autore stringe amicizia col filosofo e teologo Solovev. Protagonista del romanzo è Arkadji, che insegue la solitudine e il potere come mezzo di rivincita contro il padre che l’ha abbandonato. Ma il romanzo è un vero viaggio nelle emozioni e in quella ricerca del vero, della “bellezza spirituale” che è tipica dell’adolescenza e che , secondo lo scrittore, nel suo mondo contemporaneo può difficilmente trovare risposta. Carabba Editore, traduzione di Fedrigo Verdinois.Cornice musicale: Alexander Borodin, quartetto d’archi n. 1