«Avere il lettore sempre davanti quando si scrive, parlare a lui, parlare, o far finta di parlare, la sua lingua, aggredirlo dal di dentro, cambiarlo nel modo che ha di pensare a sé e al mondo, trasformarlo senza quasi che se ne renda conto. È una politica, forse la sola percorribile». Uno dei libri di poesia più amati degli ultimi vent’anni viene qui riproposto con una ricca postfazione di Raffaella Scarpa, un intervento di poetica dell’autore e un saggio di Fernando Marchiori.