Cosa succede se l’Italia esce dall’euro? Tra piani A, piani B, minibot e pugni sul tavolo, pressoché tutti i partiti politici hanno caldeggiato, esorcizzato, pubblicamente negato e privatamente accarezzato l’ipotesi del ritorno a una moneta sovrana. Questo libro intende presentare – attraverso i punti di vista degli studiosi – le modalità, le conseguenze e i costi di tale prospettiva. I contributi qui raccolti gettano luce sugli aspetti meno conosciuti e più critici: come dovrebbe avvenire l’uscita? Quali implicazioni avrebbe sulla partecipazione italiana al mercato interno? Chi ne trarrebbe vantaggio, e chi ne pagherebbe i costi? La risposta è che per il nostro paese l’uscita dall’euro sarebbe un disastro: l’economia andrebbe a rotoli, le finanze pubbliche entrerebbero in crisi, le disuguaglianze aumenterebbero, il sistema bancario andrebbe incontro a fallimenti e disservizi, le nostre imprese perderebbero l’accesso ai mercati europei e molti posti di lavoro sarebbero distrutti. In sostanza, sebbene la governance dell’eurozona debba essere riformata, non solo l’euro non può essere assunto quale capro espiatorio dei problemi italiani, ma rappresenta un’ancora di sicurezza per il nostro paese. Capire quali siano i costi dell’abbandono dell’euro è essenziale per porsi seriamente il problema di come fare a starci dentro traendone il massimo vantaggio.