Libro III - Gli Anni Venti: Modernità e Fascismo. «Mi vedo Venessia fra un pochi de ani: pochi venessiani, ché resterà solo i siori, el popolo sarà tuto in teraferma a lavorar in quel porto e in quee industrie che i sta costruendo, tanti foresti, attratti come mosche su la merda dai publici amministratori, le fondamenta dei palassi marze, un trafico de la malora de motori, un tanfo de benzina e un rumore infernal e, qua e là, un pope che porta a spaso un foresto, magari un austriaco, bestemmiando da la matina a la sera…» sta sorgendo Porto Marghera. «Qualche giorno dopo la Marcia su Roma, campo Santo Stefano si era riempito di fascisti: erano in tanti, ma molti, moltissimi di più, stavano solo a guardare, con sgomento…» inizia la dittatura. Poi viene quell’inverno: «Se podeva nel ventinove, da Muran a le fondamente Nuove, per il giazzo camminar».