Un’idea – o un desiderio – al loro apparire sono come un’isola che emerge, nuovissima e antica, dal fondo del mare per accogliere la creazione di un nuovo concetto di sé stessi. Così Leo, il protagonista di questo romanzo, parte alla volta dell’isola che non c’era e intraprende un affascinante viaggio alla scoperta della sua verità profonda, vitale ma inesplorata. Contemporaneamente al viaggio esteriore e a quello interiore l’autore tratteggia la nascita dell’ispirazione artistica, il travaglio della creazione e il pericolo di lasciarsi sopraffare dall’immaginazione. Narrato con un linguaggio in cui riecheggia la tradizione letteraria del Novecento, “L’isola che non c’era” conduce il lettore in un viaggio fisico e simbolico alla scoperta di un luogo sul punto di apparire al mondo, metafora del pensiero e della crescita spirituale, un viaggio che parla a ciascuno toccando corde profonde, inesplorate ma sul punto di emergere come l’isola che non c’era.