NÚRIA AÑÓ (Lleida, 1973) è una scrittrice catalana e spagnola, traduttrice di testi, conferenze e simposi, in cui tratta di creazione letteraria, di cinema, di città o autori come Elfriede Jelinek, Patricia Highsmith, Salka Viertel, Alexandre Dumas (figlio), Franz Werfel o Karen Blixen (Isak Dinesen), presso l'università di Lleida (UdL), l'università di Tunisi, L'università di Jaén (UJA), l'università internazionale dell'Andalusia (UNIA), il Consiglio Nazionale Spagnolo di Ricerca (CSIC-Madrid), la libreria Sysmän Kirjasto in Finlandia, l'associazione degli scrittori di Shanghai (SWA), l'università Fudan in Cina, l'università normale della Cina Orientale, la mansione Sinan o l'istituto Cervantes di Shanghai, così come in librerie e scuole superiori. Alcuni dei suoi racconti brevi e dei suoi saggi sono stati pubblicati e tradotti in spagnolo, francese, inglese, italiano, tedesco, polacco, lettone, portoghese, olandese e greco. Il suo primo romanzo, Els nens de l'Elisa (Omicron, 2006), è arrivato terzo tra I finalisti del XXIV premio Ramon Llull, uno dei più prestigiosi premi della narrativa catalano, concesso da Editorial Planeta. L'escriptora morta ([La scrittrice morta] Omicron) è stato pubblicato nel 2008; Núvols baixos ([Nuvole basse] Omicron), nel 2009; La mirada del fill ([Lo sguardo del figlio] Abadia) nel 2012; El salón de los artistas exiliados en California (Il salone degli artisti esiliati in California), nel 2020. Il suo stile narrativo si incentra sulla psicologia dei suoi personaggi, che in genere sono degli antieroi. I personaggi sono l'elemento più importante delle sue opere, molto più della trama, grazie "all'introspezione, alla riflessione, non sentimentale ma femminile". I suoi romanzi riguardano un'ampia gamma di argomenti, trattano problemi attuali di rilevanza social