Due dei racconti più rappresentativi del Connettivismo.
La società del XXIII secolo ha apparentemente risolto il problema della morte, consentendo a ciascuno, in età matura, di essere scansionato e di morire fisicamente, diventando un transmortale. Lo scienziato dissidente Vlàs Kon riesce ad accedere a quella condizione restando, contemporaneamente, sul piano fisico, col suo corpo materiale. L'investigatore dei servizi segreti Ròs Kàyn si occuperà del caso e verrà inviato, a sua volta, nel transmondo. Per entrambi, questa sarà l'occasione di andare alle radici della propria umanità.
Quando il distacco dalla realtà assume i fantastici connotati della surrealtà, rimane un’unica possibile soluzione: affondare nei meandri della visione che si sta sperimentando, cercarne i punti di riferimento e aggrapparsi con forza per non oscillare pericolosamente sulla vertigine. Domenico Mastrapasqua ci accompagna in un viaggio oscuro dove i demoni mutano, trasformandosi in entità sfuggenti - assai diverse dall’usuale iconografia - immerse nelle logiche occulte di un mondo tecnologico e avanzato come il nostro.
Un groviglio di carne modificata e di sensi estremi imbevuti di sessualità trascendentale, per descrivere momenti di sesso quantico deviato da indefinibili sfumature della Singolarità tecnologica, incubi di peccato inenarrabile per l’attuale umanità ancora impregnata di pensieri puritani e ipocriti. Riusciremo davvero a sfociare in una società come quella descritta da Domenico Mastrapasqua e Marco Moretti, due degli autori più intriganti ed estremi che il Connettivismo abbia mai espresso?
Un giro per i locali degradati di connessioni e software senziente che s’impadronisce degli avventori poco perspicaci caratterizza questo racconto, lo sperma e le pratiche più estreme della prossima umanità divengono emissioni di un’unicità olografica, per descrivere la parte invisibile del nostro mondo reale e così, cosa c’è di meglio di una surrealtà vissuta attraverso la sessualità per cancellare le differenze gender? Cosa può esserci di più mistico di una tecnologia eccitata e trascendente di sessualità deviata?
La tensione verso il divino è sempre stata una caratteristica dell'umanità: più annaspava nei bassifondi e nelle lordure di una vita senza senso, più forte diventava la necessità di innalzarsi oltre il corpo. E lo stesso è per i postumani di questo racconto, persi in un delirio infinito di sesso quantico e di cannibalizzazioni mutanti: si accorgeranno di doversi sentire rinnovati attraverso l'uso del sesso estremo, e quale catarsi maggiore di quella che si può sperimentare legandosi a complicazioni incarnate?
Un capolavoro di Domenico Mastrapasqua e Marco Moretti, due degli autori più intriganti ed estremi che il Connettivismo abbia mai espresso.
Tre racconti di diverso contenuto Fantastico; tre scrittori che sono stati accomunati dalla vittoria dello stesso concorso, lo ShortKipple 2016; tre suggestioni che raccontano di diverse sfumature che tendono a esplorare l’inner e l’outer space, anche quello più estremo: quello siderale. In una manciata di pagine le proposte per una ridefinizione dell’attuale momento espressivo del Fantastico italiano, a opera di Federica Leonardi, Alessandro Schillaci, Gabriele Valenza, racchiusi in Divagazioni aliene. Imperdibile capsula di beltà a contatto.