Kamla, figlia di genitori indiani da tempo residenti in Italia, si trasferisce con la famiglia da Milano a Trieste, in un quartiere degradato e un edificio fatiscente abitato da una comunità multietnica: cinesi, croati, turchi, tutti ugualmente sottoposti alle angherie di un proprietario italiano che ha appena annunciato loro lo sfratto esecutivo. Il padre di Kamla, Ashok, fa il cameriere, la madre, Shanty, è una "casalinga disoccupata" con un talento nascosto: quello di saper danzare in stile Bollywood. Nel palazzo vive anche un anziano professore, Leone, che chiama gli inquilini "negri" e abbaia indifferentemente ad ognuno di loro: ma si sa, can che abbaia non morde, e quando Kamla si rivolge a lui per prendere lezioni di italiano, Leone rivela un'anima gentile e un grande amore per la poesia, che intende trasmettere alla ragazzina.