Il Giulio Cesare di Shakespeare torna a vivere, ma questa volta sul palcoscenico di un carcere. È un successo. I riflettori si spengono, gli attori lasciano il palcoscenico e tornano nelle loro celle. Sono tutti detenuti del carcere di massima sicurezza Rebibbia a Roma. Uno di loro commenta: Da quando ho conosciuto l'arte, questa cella è diventata una prigione.