የGoogle ተጠቃሚ
Eroi o divi su un palcoscenico. Il dilemma di alcuni soldati che si trovano loro malgrado a recitare una parte per la quale non si sentono adeguati. Per essere tornati vivi dall'inferno; per la sensazione di usurpare un onore che non ritengono di meritare. Film introspettivo che presenta il cliché dell'eroe attraverso una prospettiva non convenzionale, a tratti dissacrante.
Alessandro Quartieri
Darei 5 stelle per l'idea di base del film: la strumentalizzazione di qualsiasi opportunità al fine della propaganda di guerra vissuta da chi, la guerra, l'ha fatta. Questo film rimane un po' "a metà del guado" tra un film sulla guerra e un film psicologico non avendo ne la componente d'azione preponderante della prima categoria ne la profondità di analisi psicologica dei protagonisti della seconda. I protagonisti, come si vede dalla prima scena del film, sono tre e tramite questi si è cercato di mostrare gli "archetipi" possibili di chi diviene vittima della propaganda di guerra: chi cerca di cavalcare l'onda, chi cerca di rimanere semplicemente "a galla" e chi è vittima dei traumi psicologici e non riesce/vuole ricordare cosa accadde. Purtroppo le storie dei tre sono piuttosto "insipide", una in particolar modo è stata completamente "cannata" a mio avviso (indiano). Il finale è forse la parte che meno mi è piaciuta, forse per il finto colpo di scena (non stavo cercando lui......) o per la mancata coesione che la tecnica "narro in 3 tempi diversi" ha. COMMENTO FINALE: film dalle idee eccezionali, ma la realizzazione mi ha un po' deluso.
Luca Vitiello
Un film in cui si mette in evidenza la differenza fra come appare la guerra e ciò che è realmente, dimostrando che solamente chi ha combattuto e visto la morte in faccia può comprendere realmente il disagio di essere vissuti in un inferno sulla terra. Grandissimo film, che alla fine risulta essere molto toccante.