Il Racconto dei Racconti (Tale of Tales)

2015 • 128 amaminithi
3.2
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Mayelana nale movie

C’era una volta un regno… anzi tre regni vicini e senza tempo, dove vivevano, nei loro castelli, re e regine, principi e principesse. Un re libertino e dissoluto. Una principessa data in sposa ad un orribile orco. Una regina ossessionata dal desiderio di un figlio. Accanto a loro maghi, streghe e terribili mostri, saltimbanchi, cortigiani e vecchie lavandaie sono gli eroi di questa libera interpretazione delle celebri fiabe di Giambattista Basile.

Izilinganiso nezibuyekezo

3.2
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Vincenzo Di Giacomo
Meyi 11, 2019
Un bellissimo film, sicuramente per tutte le età. Rivisitare la favola di Gian Battista Basile non è cosa semplice, considerata l'evoluzione cinematografica. Garrone ci è riuscito senza fare il solito polpettone di effetti speciali ma lasciando alla narrazione visiva tutta la forza evocativa del primo scrittore di fiabe dell'era volgare. Prima di avventurarsi in giudizi negativi, consiglierei a tutti, anzi prima ancora di passare alla visione del film, a farsi un giro nella rete per informarsi adeguatamente sullo scrittore dalla cui fantasia sono stati tratti i più celebri film della Disney. Il cast è sicuramente pregevole, giusto compendio alla bellezza del film. Suggerirei di soffermarsi sulle location, tutte italiane e forse poco conosciute in patria ma celebrate come risorse Unesco. Cosa aggiungere, di questo film mi è piaciuto tutto.
Abantu abangu-2 bathole lesi sibuyekezo siwusizo
Andrea Grilli
Okthoba 18, 2015
Tratto dal libro di G.B. Basile, "Lo cunto de li cunti" una raccolta di 50 fiabe che seguono il modello del Decameron di Boccaccio, anche se il linguaggio e i temi trattati sono diversi. Qui Garrone, riprende i temi principali di tre fiabe. La tristezza, l'amore carnale, l'ossessivismo dei genitori. Per questo mi sento di definirlo come l'antifiaba italiana per eccellenza. Qui Garrone-Basile, vogliono scardinare i temi oramai stra-ripetuti dei colossal americani, della bellezza, dei principi azzurri e delle belle principesse. Con le varie ambientazioni, vuole mostrare l'altra faccia della medaglia; dietro un principe c'è un erotomane, dietro una principessa c'è una vecchia, dietro l'amore di un padre verso sua figlia si nasconde un orco, dietro l'amore di una madre premurosa, si nasconde una donna senza scrupoli che farebbe di tutto per suo figlio. Molte persone, non hanno capito il senso e l'immensa cultura che si cela dietro queste fantastiche immagini, per di più di un'Italia a molti sconosciuta. Oramai Hollywood ha lobotomizzato il cervello di molte persone a tal punto che, di fronte ad un quadro, ci sputano sopra.
Beatrice Scheda
Disemba 14, 2019
Film molto buono a mio parere, che rende visibile agli occhi quello che da piccoli potevamo solo immaginare: magnifici castelli, principesse, incantesimi, l'orrore degli orchi. Non mi dilungo in spiegoni , in quanto potrei solo ripetere quanto già scritto da coloro che hanno dato pareri positivi sul lavoro di Garrone. Sono tuttavia incuriosita dagli spettatori che lamentano una eccessiva cupezza e crudeltà nell'opera sostenendo che, a causa di questo, manca lo spirito classico delle favole, che sarebbe ilare e gioviale. Forse a causa dell'età ricordo male, ma rammento trame tipo: mamma incosciente che manda la figlioletta sola in boschi popolati da lupi, causandone la morte; genitori che abbandonano i figli piccoli sempre nel bosco, in balia di una strega cannibale; una matrigna che tenta più volte di ammazzare la figliastra finchè ci riesce. Svariate forme di sevizia morale - tutta la vita di Cenerentola prima del ballo - e in generale streghe, orchi mangiatori di uomini, veleni e compagnia cantante. Non proprio un bell'ambientino...poi vabbè, Disney melassa tutto e con un poco di zucchero la pillola va giù, ma le fiabe originali, versione per diabetici, sono crudeli, altrochè.