Salvo aveva cinque anni quando suo padre Vincenzo è stato arrestato, praticamente davanti ai suoi occhi.
Sette anni dopo Salvo vive con gli zii e il cuginetto un'esistenza controllata e tranquilla nel torinese:
ma suo padre torna e reclama il figlio per quattro giorni. Vincenzo deve trasportare un carico importante fino
a Bari e porta con sé Salvo (nomen est omen) come assicurazione: un bambino è meglio di una pistola,
afferma, perché la sua presenza nel caso di un eventuale fermo di polizia può avere un effetto-distrazione.
Questo però non è l'unico motivo per cui Vincenzo vuole Salvo con sé, e il bambino "Salv-atore" si rivelerà
un potenziale veicolo di redenzione per quel padre scombinato ma non del tutto privo di sentimenti e attenzioni.