A centinaia di migliaia i turisti giungono nel bianco paradiso delle montagne innevate. E le Alpi offrono un aspetto in continua evoluzione. La ricerca del paradiso in terra è antica quanto l'uomo. Per avere anche solo una fugace immagine di paradiso attraversiamo interi continenti, esploriamo i più remoti angoli della terra, ci immergiamo nelle profondità del mare e scaliamo le cime più impervie. Ormai anche nei luoghi più selvaggi si è diffuso il turismo di massa, lasciando tracce indelebili nel paesaggio. A causa dei cambiamenti climatici e della mancanza di neve è stato necessario sviluppare imponenti mezzi tecnologici per produrre un paesaggio ideale svincolato dagli eventi di natura: le macchine scavano la terra, si creano sale computerizzate nel cuore dei monti, si innalzano torri, si allungano a terra tubi e cavi, gli spandi neve artificiale imbiancano incessantemente le piste. Il paesaggio delle Alpi è ormai divenuto uno sconcertante ibrido di tecnologia e natura. Le stazioni sciistiche tendono ad aggiornare continuamente le loro tecniche: se così non fosse, il flusso turistico si arresterebbe bruscamente. Ma là dove maggiori sono i cambiamenti che l'habitat subisce, tanto più la bellezza viene addomesticata e rapidamente sparisce ai nostri occhi.