Lorenzo Grilli
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È un 2,5. Makoto Shinkai, un buon regista (o quasi) che però nella scrittura potrebbe essere benissimo scambiato per un bimbo di dodici anni. Alla sua incapacità di regalare dei finali lontanamente diversi si aggiungono, stavolta, enormi falle nella sceneggiatura rese ormai ben note sulla rete. Non fatevi imbrogliare dalla sua popolarità, i palati più fini non faranno altro che pensare a queste pecche per tutta la sua durata. Tecnicamente raggiunge livelli molto alti intervallati da inquadrature non proprio intelligentissime.
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Een Google-gebruiker
Bello ma poco "equilibrato". SPOILER Inizia come una "commedia leggera", il cassico gioco di scambio di persona. Non si fa in tempo ad apprezzarlo o giocare su questo fatto che si cambia rotta e si inserisce un elemento "particolare". Lo scambio avviene anche attraverso il tempo. La dirrerenza tra i due personaggi è di tre anni. Sufficiente perchè uno dei due di fatto non sia più vivo. Il cambio di rotta porta quindi ad una nuova trama: salvare e salvarsi da un disastro. Finito questo subentra il cercarsi dei due personaggi, che nel momento temporale in cui uno dei due non è più al mondo non si ricordano ne degli scambi ne degli incontri ne del nome dell'altro. Ma come tutte le storie con paradossi temporali ci si chiede: come può uno dei due dimenticarsi del motivo per cui è riuscito a cambiare la storia comportandosi in un determinato modo? I due si reincontrano, avendo solo come legame una sorta di vago dejavù. Ma nel parosso temporale non c'è motivo per cui i due si cerchino...
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Francesco
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Do 4 stelle perchè il film mi è piaciuto nonostante ci siano svolte un po' strane nel film e spesso mi sono ritrovato a chiedermi: "com'è possibile ?". Del resto è un film che va visto, a parer mio, più di una volta per comprenderlo del tutto.