Luca Rossi
Non ho parole, ma nell'accezione negativa della frase. Ho aspettato che il film prendesse il ritmo, che i dialoghi banali e sconclusionati dipanassero finalmente il filo ingarbugliato della storia, tutta fatica sprecata. Penso che l’obiettivo del regista fosse quello di trasmettere allo spettatore il concetto che la vita è sospesa sull’orlo di un baratro, in un equilibrio così precario tanto che basta una piccola spinta per far precipitare tutto in un orrido vuoto, nel quale le certezze si sgretolano e si perdono i punti di riferimento. Questo succede a Filippo e Camilla, giovani rampolli di una famiglia industriale radicata nel territorio e stimata da tutti, quando i loro genitori muoiono in un tragico incidente e gli squali, assistiti dal riluttante avvocato Enrico Giusti (Valerio Mastandrea), si fanno sotto per divorare l’impresa. Sullo sfondo della tragedia Mastandrea si dibatte in preda ai sensi di colpa, il problema è che si dibatte senza sortire alcun effetto; gli eventi seguono comunque il loro prevedibile corso fino all'epilogo scontato.