Non v’è dubbio che il libro dei Canti di Giacomo Leopardi sia da ritenere il libro poetico più insigne e conosciuto della modernità letteraria italiana. La sua straordinaria fortuna perdura tuttora, nonostante l’evidente e generalizzato calo d’interesse (che non riguarda solo l’Italia, ben inteso) per i prodotti della tradizione, anche quella più prestigiosa e imperitura.
E però lettori appassionati dei Canti leopardiani si contano a tutt’oggi ancora numerosi, e dunque anche le edizioni e i commenti non mancano certo di farsi notare sui tavoli di biblioteche e librerie alimentando un certo, non vile, commercio: buon ultima esce adesso questa edizione commentata che, pur facendo tesoro di una secolare tradizione esegetica e interpretativa, ambisce a ritagliarsi un suo spazio fra gli interessi meno ovvi dei giovani lettori delle ultime generazioni.