Maria, la protagonista del romanzo, è una diciannovenne rimasta orfana di madre in tenera età e rinchiusa all'età di sette anni in un convento di Catania, costretta a diventare monaca di clausura per motivi di indigenza economica famigliare (il padre è un «modestissimo impiegato»). A causa dell'epidemia di colera che nel 1854 colpì la città siciliana Maria ha l'occasione di trasferirsi nella casetta del padre a Monte Ilice e vivere così con la famiglia per il periodo dal 3 settembre 1854 al 7 gennaio 1855. Della famiglia fanno parte il padre, la matrigna (Maria, in una delle prime lettere, parla della difficoltà che a volte incontra nel chiamarla madre), la sorellastra Giuditta e il fratellastro Gigi. A Monte Ilice Maria incomincia un lungo scambio epistolare con Marianna, anche lei educanda del convento, nonché sua migliore amica e confidente, come lei tornata a casa dai genitori (a Mascalucia) a causa del colera.