Lâanno 1917 segna il centenario della Rivoluzione dâottobre. Tra i meriti dello storico americano Rabinowitch vi è quello di restituire a questa insurrezione â di cui Pietrogrado è stato lâepicentro â la sua dimensione concreta, umana e politica, oltre a raccontare con penna sciolta le mobilitazioni che portarono i bolscevichi a rovesciare il governo Kerenski. Ovviamente, non si deve sottostimare il peso giocato nella vicenda personalmente da Lenin, ma questo libro mostra anche quanto il Partito bolscevico, lungi dallâessere unâentità monolitica, fosse invece attraversato a ogni livello da contraddizioni e aspri dibattiti interni. I suoi diversi presidi territoriali difatti disponevano di una grande autonomia dâazione, anche su parole dâordine apparentemente divergenti. Sarà questa duttilità dâazione a permettere loro poi di tradurre le aspirazioni popolari â la terra ai contadini, la fine della guerra â in programma politico generale fino alla conquista definitiva del potere. Si tratta di un approccio innovativo, questo di Rabinowitch, rispetto alla classica storiografia sulla Rivoluzione dâottobre, perchÊ demolisce lâidea che la ragione del successo bolscevico fosse dovuta alla disciplina e allâobbedienza monocorde del Partito alle indicazioni di Lenin. La ragione della sua forza era invece da ricercarsi nella sua diversità interna.