I legni di Laura Pugno colpiscono, ma recano in sé un talento nel non insidiare alcuna superficie: dall'aria alla condizione liquida, fino alla solidità dei corpi, i legni toccano non con il fare dell'impatto, ma con i significati dell'appartenere ad una famiglia di strumenti che origina suono. Trasformando la metafora in parola, l'opera di Pugno ha la grazia di un dire profondo eppure leggero, capace di mostrarsi denso eppure evanescente come la materia che lo costituisce: l'odore del fuoco, dice Laura / e dentro i corpi / piccole parti di materia dura // come la composizione / del corpo splendente /// per anni portavano l'incendio / come un segreto. E, come i legni aromatici, l'autrice dona il balsamo della speranza: ritroverai la tua casa / sparsa tra gli alberi / il letto nel legno di ulivo, / il resto / così profondamente nel bosco // stracci di abiti bianchi / tra i rami /// improvvisamente, germogli di verde, verdeazzurro / come acqua // sopra quanto è distrutto / sopra quando è distrutto lo splendore .