Padre, i Padri) e una sorta di teoria della migrazione emotiva, del disconoscimento delle figure in cambio di un riappropriarsi
del sé e del “se…” (solo una volta, nell’intera silloge, l’autore usa la sospensione i “puntini” ma lo fa in una chiusa-chiave
dell’intera opera: (…) ma è ancora un buio, il mio, / senza bambino / o un padre che da casa / lo ami, lo chiami…
Si percepisce, nell’intera silloge, la dedicazione e l’osservanza alle regole evolutive che conducono “dall’animale biologico
all’umanizzazione del soggetto umano”, secondo le più strette tesi lacaniane.
Osservazione che bene si percepisce in Prestifilippo anche nell’uso del linguaggio.
Nato a Casalpusterlengo in provincia di Lodi il 9 dicembre 1975.
Ha pubblicato nel 2012 la silloge “Movimenti” per la casa editrice LietoColle.