Un multiforme campionario umano si confessa dopo la morte, in una galleria di autoritratti postumi dove hanno la parola tanto il giudice e il politicante quanto l’umile pescatore. I defunti di Spoon River testimoniano quella che David Riondino nella sua presentazione definisce “epica minima”, alla quale ognuno ha diritto. E si esprimono in poesia, perché “la poesia, tra le varie cose, è ritornare a far sentire parole che qualcuno non può più dire, ma che sono state scritte per continuare ad esser dette. E così la gente muore, ma le parole rimangono”.
Questa edizione integrale del capolavoro di Masters, autorizzata dal figlio Hilary, comprende la Spooniade, frammento di un poema eroicomico sulla falsariga dei poemi omerici, con i personaggi del libro impegnati in baruffe elettorali e piccole vicende di paese, e l’Epilogo, sorta di Notte di Valpurga di derivazione goethiana sullo sfondo del cimitero di Spoon River, con Belzebù protagonista.