Ci sono persone la cui presenza diventa imponente solo in virtù della loro assenza, giorni qualsiasi che acquistano un senso solo quando ritornano improvvisi alla mente, come schegge di un passato rivelatore. Ci sono odori che sembrano incisi nei sensi, pronti a fare risorgere scheletri di un tempo perduto. Quando nulla più rimane, quando chi amiamo è andato e ciò che eravamo è perduto, il ricordo costruisce nuovi paesaggi, eterei e maestosi, abitati da esseri senza tempo, dove passato e presente si confondono e le emozioni si levigano. Alla ricerca di queste immagini poetiche si sono avventurate, nei secoli, carovane di scrittori, filosofi e artisti. Perché l’essenza della vita giace nella ripetizione, in questi piccoli frammenti di eternità che casualmente ritroviamo in una vecchia foto, in un letto disfatto, in un paio di guanti dismessi.