Eppure il romanzo di Penna non si può dire, stricto sensu, un romanzo sulla mafia o di mafia. Piuttosto, dietro le normali dinamiche del fatto di sangue verificatosi in una provincia italiana, il racconto di Penna tende ad affrescare l’oltre dall’apparenza, la sintassi profonda di una società (non quella siciliana, ma quella italiana) in cui l’intrallazzo e l’equivoco, la duplicità e l’ambiguità delle relazioni sociali sono comportamenti e caratteristiche non solo ‘tollerate’, ma da tutti adottate e ritenute consoni. Se poi questo lo si cala in una realtà storicamente determinata da percorsi non facili, come quella siciliana, allora il risultato sarà ben riassunto dalle parole di un amico di Gaetano Flores: “Sai cosa fa diversa questa terra, Gaetano? Molti credono, ma pochi lottano e spesso le avanguardie di quella lotta si trasformano in cavalli di troia. L’Onorevole Scherma rende loro la pariglia. E’ abile e intelligente. Lo hai visto come è diventato più antimafioso dei migliori campioni dell’antimafia?”. Ed è proprio l’onorevole Scherma, il personaggio più enigmatico e inquietante del romanzo, a confermare la cifra di fondo della macchina narrativa ideata da Penna: una cifra che s’incardina sui chiaroscuri, su un’alternanza tutt’altro che armonica di buio e luce, di verità e menzogna, di essenze ed apparenze. Come in un teatrino dell’equivoco, dove il cielo di carta della commedia viene d’improvviso squarciato a mostrare la tragedia che vi si nasconde oltre e che su tutto incombe.
Aldo Penna (1956) vive e lavora a Palermo. Ha pubblicato La verità è nell'ombra (Serradifalco), Il Silenzio imperfetto (Stampa Alternativa) e il Palazzo dei Re (Torri del Vento)
Questo è il suo primo ebook