Ancora dodici chilometri: Migranti in fuga sulla rotta alpina

Bollati Boringhieri
E-kirja
224
sivuja

Tietoa tästä e-kirjasta

I giornali la chiamano «la rotta alpina», anche se ne parlano solo in occasione di qualche fatto straordinario: il ritrovamento di un cadavere, la dichiarazione di un politico, lo sconfinamento accidentale di una pattuglia francese. Sono i dodici chilometri che separano Claviere, l’ultimo paese italiano prima del confine, dalla cittadina francese di Briançon, attraverso il passo del Monginevro.

Da quei dodici chilometri passa un’intera umanità che cerca la salvezza come i polmoni cercano l’aria. È un’umanità che non si può fermare, che non conosce ostacoli, infinitamente più forte e motivata di noi. Il loro percorso è iniziato mesi prima, a molte migliaia di chilometri di distanza. Dal ventre dell’Africa, masse di uomini e donne in fuga da guerra e fame, senza nulla da perdere, hanno affrontato la savana, hanno attraversato il Sahara, sono stati rinchiusi e torturati nei campi di internamento libici, sono saliti su barconi a malapena in grado di stare a galla e sono poi stati trattenuti in centri di raccolta italiani. Poi, alla spicciolata, sono arrivati fin quassù, a Claviere, in fuga anche da un’Italia che non li vuole e in cerca di un nuovo inizio, proprio come fecero, su quegli stessi dodici chilometri, i nostri emigrati del dopoguerra.

In questo libro appassionato, scritto con una voce unica, Maurizio Pagliassotti ci racconta senza pudore quei sentieri alpini dopo averli setacciati per anni, per il suo mestiere di cronista e per spirito di cittadinanza. Attorno a quel percorso si mettono in mostra la condizione umana, le piccolezze, le miserie, le violenze, e insieme i grandi gesti d’amore e di giustizia. Ciò che resta, su quella striscia di confine e nei lettori di questo libro così lancinante perché vero, sono le ipocrisie dei mille discorsi d’occasione, le contraddizioni delle politiche sulla migrazione e l’evidenza, spietata, di uno snodo storico epocale.
«Ciò che voglio fare nelle prossime pagine è togliere la speranza» scrive Pagliassotti. «Creare un sentimento che porti alla resa incondizionata rispetto alla speranza che questa armata possa essere fermata. Il razzista e il fascista figli dell’alienazione devono sapere che il loro gioire di fronte ai barconi che affondano o ai migranti che muoiono divorati dai lupi nei boschi delle valli torinesi è solo un passatempo privo di speranza, che gli viene dato al fine di non pensare al suo mondo saccheggiato».

Tietoja kirjoittajasta

Maurizio Pagliassotti è scrittore e giornalista. Scrive per «il manifesto». Ha pubblicato Chi comanda Torino (2012) e Sistema Torino Sistema Italia (2014).

Tietoa lukemisesta

Älypuhelimet ja tabletit
Asenna Google Play Kirjat ‑sovellus Androidille tai iPadille/iPhonelle. Se synkronoituu automaattisesti tilisi kanssa, jolloin voit lukea online- tai offline-tilassa missä tahansa oletkin.
Kannettavat ja pöytätietokoneet
Voit kuunnella Google Playsta ostettuja äänikirjoja tietokoneesi selaimella.
Lukulaitteet ja muut laitteet
Jos haluat lukea kirjoja sähköisellä lukulaitteella, esim. Kobo-lukulaitteella, sinun täytyy ladata tiedosto ja siirtää se laitteellesi. Siirrä tiedostoja tuettuihin lukulaitteisiin seuraamalla ohjekeskuksen ohjeita.