Renato Mite
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"Benevolenza Cosmica" è un libro che si legge con molto piacere perché Fabio Bacà ha uno stile fluido con cui sospinge il lettore pagina dopo pagina. La peculiarità dell'autore è quella di narrare con ironia poco celata e molto diffusa tutto ciò che accade al protagonista e a chi gli sta intorno. Sa dosare l'umorismo con parole solo all'apparenza altisonanti e che ben si fondono in un tono colloquiale e per lo più familiare. In linea con la professione di Kurt, Bacà narra le vicissitudini sottolineando l'assurdità che dilaga nella realtà quotidiana, quindi fuori da qualsiasi previsione statistica, e caratterizza tutti i personaggi allo stesso modo. Così la moglie di Kurt è una bizzarra scrittrice che, per dare spessore ai suoi personaggi, si finge chi non è per entrare in contatto con persone reali, e costringerà Kurt a fare lo stesso. Una pornostar mette a disagio Kurt quando il suo amico tatuatore lo invita a guardare come cela gli inestetismi del sesso della ragazza. Qui apro una parentesi doverosa: nel libro ci sono alcune allusioni sessuali e siparietti di questo tipo che credo fortemente dettati dall'immaginario collettivo maschile che vedrebbe il successo con le donne parte fondamentale di una sorte favorevole. Lo psichiatra Richard Leone offre i suoi consigli professionali a Kurt mentre nuota in una piscina strabiliante e per così dire terapeutica sulla sommità di un grattacielo, poi lo spinge in modo subdolo al consulto con una sua collega. L'uomo che muore fra le braccia di Kurt in un bar affollato, si faceva compagnia con dei Quokka: una sorta di canguri bonsai che sono tutt'altro che animali domestici. Dall'altro lato, per dimostrare quanto la realtà possa essere divertente ma è anche piena di significato, l'autore sottolinea i dispiaceri come quelli della segretaria Wendy, una donna vedova che lavora e accudisce una figlia, o dell'uomo con i Quokka che ha una figlia malata. Il protagonista stesso è stato colpito in passato da una disgrazia, ossia la morte del fratello che ha segnato la sua e la vita dei suoi genitori. Una disgrazia tanto forte da eclissare i risvolti tragicomici della morte. Tutto ciò rivela l'umanità che affiora fra le righe. Altra capacità dell'autore degna di lode è quella di aver architettato tutta una serie di eventi che si incastrano a meraviglia, quel tipo di eventi che nella realtà ci sembrerebbero inimmaginabili ma dopo accadono e ci fanno dire che la realtà supera l'immaginazione. Quando scoprirete i retroscena dell'esistenza dell'uomo con i Quokka, capirete. Infine c'è un filo conduttore che è quello dell'amore, più evidente verso le donne, che percorre tutta la storia e si stringe a mo' di fiocco nel finale. Non dico altro per non svelare troppo sulla trama, ma posso senz'altro dire che questo è un libro da leggere. Assolutamente. Ti servirà a guardare la vita da un punto di vista più rilassato perché Fabio Bacà narra la realtà con leggerenza ma senza fronzoli e senza ipocrisie.