Nonostante l'enorme distanza tra le loro discipline i due scienziati stabilirono una collaborazione che durò più di venti anni. Durante quel periodo non smisero mai di cercare un “elemento unificante”, capace di conciliare, sul piano scientifico, le ragioni della dimensione psichica con quelle della dimensione materiale.
Purtroppo, non raggiunsero questo obiettivo nel corso della loro vita, ma furono profeti di una nuova interpretazione scientifica dell’universo. Infatti, l’evoluzione delle conoscenze nel campo della fisica quantistica, e soprattutto le conferme sperimentali di fenomeni come l’entanglement quantistico, rivalutano le loro teorie. Oggi emerge con forza l’idea di un universo che non è diviso in “oggetti materiali”. L'universo non è frazionato ma consiste in una realtà unica, fatta di spirito e materia. Si tratta della realtà che Jung e Pauli chiamavano “Unus mundus”. La materia e la psiche hanno uguale dignità e contribuiscono assieme all’esistenza dell’universo.
Il “Cenacolo” è un luogo di conoscenza e di approfondimento. Crediamo che sia l’ambiente più adatto per riprendere i lavori dal punto in cui Carl Jung e Wolfgang Pauli li interruppero.
Possiamo affermare che, oggi, l’attualità scientifica nobilita le loro ricerche e le proietta verso interpretazioni ancora più ardite di quanto loro stessi avevano immaginato.
Carl Gustav Jung è stato uno psicologo e psicoterapeuta svizzero, molto noto per le sue teori sull’inconscio collettivo e sulla sincronicità. Pauli è uno dei padri della fisica quantistica. Su Pauli possiamo dire che nell'anno 1945 ha ricevuto il premio Nobel per i suoi studi su un principio basilare della meccanica quantistica, conosciuto come “Principio di esclusione di Pauli”.