Esperienze lontane e differenti si congiungono nella nuova mo- stra allestita a ExpArt, guidando il visitatore in un sorprenden- te percorso nello spazio fisico e metaforico di quattro talentuo- si artisti.
I protagonisti
Fulvio Bresciani parte da un mondo in apparenza lontano da quello dell'arte: l'ingegneria nucleare. Tuttavia sarà proprio questa strada a permettergli di sintetizzare la propria vena arti- stica. L’opera dipinta sulla tela prende infatti il via da un algo- ritmo matematico, che traccia righe casuali sullo schermo bianco del computer come impronte di particelle che si muovo- no in modo “randomico” sul piano. Fulvio vede in quella fitta maglia forme, animali e paesaggi senza modificare nessuna traccia, ma riempiendo con i colori gli interspazi.
Cate Nuto è artista e docente di filosofia e nella sua arte sposa due linguaggi: arte visiva ed estetica. Le delicatezza delle sue opere su juta si legge dal colore steso come un velo impalpabi-
le e dalle lievi campiture. Evanescenti e oniriche sono le imma- gini che evoca, tracce di un percorso che lega impressionismo, espressionismo e astrattismo. I suoi soggetti, sempre naturali, dispersi tra la trama della juta, riprendono forza nell'immagi- nario dell'osservatore, che in quei paesaggi e in quelle forme ritrova parti di sé.
Stefania Venezia si approccia all'arte come a una forma di me- ditazione, influenzata dai suoi studi di psicologia, di arte e dai suoi viaggi nei paesi orientali. Crea così questi mandala dipin- ti in cui composizione e materia si fondono, in cui la geome- tria sposa il colore per restituire all'osservatore quella pace, tranquillità e pazienza che la loro creazione comportano. Un lavoro riflessivo e attento, che cattura e abbraccia al tem- po stesso.
Andrea Vitali nasce e cresce immerso tra le quinte teatrali. At- tore per professione e per passione, di recente ha deciso di de- dicarsi anche all'arte scultorea. Chiama ironicamente i suoi la- vori “Cooking art”, perché è dalla cucina che trae i suoi pezzi, ispirato da mestoli, coperchi, pomelli. Oggetti d'uso e di recu- pero che assumono la forma di una fiaba, tra navi, pesci, albe- ri e burattini. Forme e colori senza tempo, fiabe di cui si diven- ta istintivamente i narratori.