Un best-seller di fine ottocento. Nello scenario di Napoli e della sua periferia De Marchi colloca la storia di un delitto. I due protagonisti, U barone e U prevete, sono entrambi esseri abbietti: l'assassino รจ il barone Carlo Coriolano di Santafusca, un nobile decaduto vizioso, dissoluto e dedito alle pratiche piรน immorali accennate, sia pure piuttosto pudicamente, nel capitolo intitolato "L'orgia" dove, tra lโaltro, si legge che lโ "onda bionda e spumosa" della Sciampagna "spruzzรฒ i seni delle ragazze" e dove "donne sdraiate e seminude [...] fumavano le loro sigarette"; ma oltre a ciรฒ il nobile libertino รจ anche un darwiniano e acceso materialista, ma anche forte del suo privilegiato ruolo sociale per ritenersi al di sopra della giustizia e delle leggi dello stato. L'assassinato invece รจ don Cirillo, un prete ricchissimo grazie al lotto e all'usura, pure chiacchierato perchรฉ i numeri giusti per vincere al lotto li dร alla bella moglie del cappellaio... Sono in scena, insomma, due squallidi personaggi che rappresentano il peggio della nobiltร e della chiesa, gli istinti piรน meschini e sfrenati.