Quando conosce Aleksandr Puŝkin nella splendida e colta Pietroburgo, ventre materno della grande letteratura russa del XIX secolo, Nikolaj Vasil´evič Gogol' ha appena 22 anni. La costituzione fisica è di quelle delicate, l'animo sensibile, pieno di «cupa sentimentalità», percorso da un sano «umorismo», da una tendenza tutta naturale alla «fantasticheria». Gli studi e il legame con gli usi e i costumi della tradizione ucraina vanno affiancandosi alla familiare mistica religiosa, alle disposizioni generose per la superstizione, che stringono sempre a doppio filo, come ad aggrovigliarsi, il vissuto e le tendenze simboliche, gli elementi fantastici: il tetro quotidiano, i problemi del sociale e dell'individuale, e poi l'arte oltre l'apparenza o l'ordinario.