Per rincorrere il sogno americano, il giovane Gori si lascia alle spalle le montagne, la famiglia e l’amata Maddalena – una «di quelle creature che quando passano in strada la gente si volta e smette di parlare». Al ritorno a casa, non ritroverà niente di quel che aveva lasciato. «Il fondo del sacco» racconta il fallimento di un’illusione collettiva: l’illusione, nutrita fin dall’Ottocento da migliaia di emigranti ticinesi, di trovare fortuna oltreoceano. Attraverso l’infelice vicenda di Gori emerge uno spaccato della vita «agra» di una valle alpina, tra amarezza e pietas. E nella distanza, il ricordo del paese perduto che assume una dimensione mitica. Scritto con una lingua aderente al parlato che guarda a modelli illustri quali Fenoglio e Pavese, il romanzo di Plinio Martini è stato subito accolto con entusiasmo, fin dalla sua prima pubblicazione nel 1970; da allora è sicuramente il libro più letto nella Svizzera italiana, sicché se ne può ormai parlare come di un vero e proprio classico.