Diego Suarez è un interessante caso di statistica genetica.
Nato dall'incrocio tra una prostituta tossicodipendente e un violento spacciatore di origine argentina, sarebbe stato il candidato ideale ad aggiudicarsi una personalità su misura per la vita nei bassifondi, invece il patrimonio genetico dei suoi genitori lo ha colpito solo di striscio.
Con un'intelligenza superiore alla media, un sorprendente talento musicale e tanto cinismo da sopravvivenza, approda a otto anni nella vita di Maddalena Maschieri, la sua mamma adottiva. Insieme a lei e a Giovanni Dalfiume, il marito, trova un equilibrio e una stabilità che non credeva possibili. A sconvolgere di nuovo la sua esistenza sarà la nascita di Elena, figlia di Maddalena e Giovanni: l'amore della sua vita.
Diego si era seduto sul letto a guardare intensamente il muro.
Ogni volta era peggio.
Ogni volta che tornava a casa, la marea si alzava, da lì all'annegamento non mancava poi molto.
- Si può sapere che hai? - domandò lei. Gli si era piantata davanti.
Tutto e niente.
- Isobel. Mi devi dare una mano con lei, Elena.
Era parte del problema, un'aggravante, diciamo.
Lei si appoggiò allo stipite della porta del bagno e gli sorrise di traverso, come se stesse fiutando un vantaggio.
Era scalza e i suoi piedi magri e bianchissimi spuntavano dai jeans aderenti che salivano fino a confinare con una maglietta rosa un po' troppo scollata e un po' troppo trasparente. E anche troppo corta, a voler essere pignoli.
- Mettiamo le cose in chiaro, Maschieri, per me non è cambiato niente in questi dieci anni.
Diretta e spietata. Lo erano tutti in famiglia, la cosa aveva i suoi vantaggi, ma le tranvate sui denti non mancavano mai.
Diego deglutì.
- Sono innamorata di te e credo che la cosa non sia destinata a modificarsi, per cui se mi vuoi intorno è a tuo rischio e pericolo.