A 60 anni dalla sua uscita, questo piccolo gioiello torna finalmente disponibile al pubblico italiano. Seppur concepito come un testo di propaganda sovietica, la pièce non è solo un documento di un’epoca storica passata, ma qualcosa che ha una valenza anche dell’epoca che è seguita alla fine della guerra fredda. In effetti la questione russa è tornata con grande forza nella conservazione pubblica attuale.
La profonda e sincera umanità della pièce e l’universalità del tema che rappresenta è qualcosa che va ben oltre il teatro di propaganda politica perché pone una questione etica fondamentale: l’amore per la verità e per le proprie convinzioni è qualcosa di intangibile anche se può portare al disonore e all’annichilimento. È qualcosa che non si può barattare con niente. Siamo ben oltre le fake news.