“Attraverso le fotografie delle nuche, vedo l’essere umano come è veramente, carne e sangue, cellule e filamenti, biologia. In quello che scrivo, c’è sempre l’anelito di arrivare lì, raggiungere l’autentico, ciò che esiste al di fuori del sociale... Viviamo nel sociale, che rappresenta l’identicità, la luce dei volti, però esistiamo nel diverso, in ciò che ci risulta sconosciuto, estraneo; è l’altra faccia della faccia, quella che si volge allontanandosi muta, fuori dalla portata della lingua.” I grandi scrittori ci stupiscono con l'inatteso. I grandissimi, con ciò che diamo per scontato. Una banale parte anatomica come la nuca diviene, attraverso lo sguardo e le parole di Karl Ove Knausgård, una lente per vedere meglio la faccia più autentica dell'essere umano. Numero di caratteri: 40.225