Lβidea di bene in Tolstoj e Nietzsche (1900) Γ¨ il secondo libro pubblicato da Lev Ε estov ed Γ¨ anche lβopera che ha fatto conoscere lβautore in Russia, consentendogli di entrare a far parte del circolo di intellettuali che, a San Pietroburgo, ruotava attorno alla figura di Sergej Djagilev e alla sua rivista Β«Mir iskusstvaΒ» (Il mondo dellβarte). In questo saggio, il filosofo russo propone un parallelo β con una tecnica che segnerΓ la sua produzione successiva β tra due dei piΓΉ significativi autori dellβOttocento. Γ soprattutto la scoperta di Nietzsche che permette a Ε estov di elaborare un concetto chiave della propria idea filosofica dellβesistenza: lβimpossibilitΓ di riconciliare la tragedia umana con qualunque ragione o esigenza di tipo universale. A un Tolstoj che si rifugia nellβidea di bene e nellβumanitarismo, si contrappone allora il Nietzsche che non ha paura di riconoscere il primato della vita, lβampiezza del dolore e la loro irriducibilitΓ . Un coraggio e un rigore che Nietzsche mantiene fino alla teoria del superuomo, nella quale Ε estov riconosce un cedimento e lβestremo tentativo di affidarsi a un punto dβappoggio etico.