Con uno stile chiaro e semplice e con un impianto divulgativo, il libro narra le tragiche vicende vissute dalla popolazione siciliana nel Secondo conflitto mondiale (1940-1943). La Sicilia è un caso particolare: la prima terra europea ad essere coinvolta nel âfronte bellicoâ e la prima a venirne fuori, con un bilancio pauroso di circa diecimila vittime civili. à lâunica regione italiana dove gli angloamericani operano come forza âoccupanteâ, senza alcun appoggio dellâantifascismo militante e col pieno sostegno dei mafiosi âperseguitatiâ. Usano la strategia del terrore dal cielo, per ottenere il cedimento totale del morale della popolazione. Cedimento che nellâIsola non arriverà mai. Per gli Alleati non è una passeggiata e neppure una guerra âin guanti bianchiâ: impiegano 38 giorni, senza risparmiare ai siciliani stragi e strazi, come fanno anche le truppe tedesche. E poi la festosa accoglienza, la âcacciaâ al fascista e lâepurazione, la difficile convivenza di militari e civili ed il degrado morale, sociale ed economico. Fino allâarmistizio, accolto senza molto entusiasmo, perchÊ in Sicilia âla morte della Patriaâ era arrivata con due mesi di anticipo. Le vicende successive pongono lâIsola al di fuori della ricorrente narrazione sulla Resistenza, per la mancata adesione popolare e incondizionata alla guerra di âliberazioneâ. La Sicilia âsi restituisceâ allâItalia solo nel 1945, con lâavvio del processo che porterà la monarchia alla concessione dello Statuto speciale.