ÂŦDucrau sembrava non aver fretta di rispondere. Non staccava gli occhi da Maigret e, fra una lunga boccata di sigaro e lâaltra, soppesava ogni domanda che gli veniva posta e ogni parola che pronunciavaÂŧ. ÂŦâStia a sentire, commissario. Le dirÃē una cosa importante e le consiglio di tenerla bene a mente, se vuole che andiamo dâaccordo. Nessuno ha mai fatto il furbo con Mimile! Mimile sono io. Mi chiamavano cosÃŽ quando avevo soltanto il mio primo rimorchiatore, e ci sono dei guardiani di chiuse, nella Haute-Marne, che ancora oggi mi conoscono solo con questo nome. Capisce cosa voglio dire? Io non sono piÃđ stupido di lei. In questa storia, sono io che pago! Sono io a essere stato aggredito! Sono io che lâho fatta venire qui!âÂŧ. ÂŦMaigret non battÃĐ ciglio, ma per la prima volta dopo tanto tempo si rallegrÃē di trovarsi davanti un personaggio che valeva davvero la pena di conoscereÂŧ. (Le inchieste di Maigret 18 di 75)