La psicologia dialettica di Lev S. Vygotskij

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Lev S. Vygotskij predispone ad una lettura dell'evoluzione psicologica che permette di mettere in connessione due dimensioni dell'indagine psichica: quella cognitiva e quella emotiva. Mentre la prima è segnata dai riferimenti classici datici dagli studi su Vygotskij, che mettono in rilievo il linguaggio, la socializzazione, l'utilizzo delle funzioni volontarie ecc., la seconda appare sottintesa, meno esplicitata, ma tuttavia profonda e persistente. Essa coinvolge l'intero assetto della ricerca Vygotskijana sull'esperienza infantile e sul ruolo dell'apprendimento in relazione allo sviluppo: infatti apprendimento e sviluppo evidenziano sia un legame interno che si estrinseca nel corso della crescita dei concetti, sia un'opposizione apparente data dal fatto che un conto è l'esperienza "quotidiana" ed un conto e la sua rielaborazione "scientifica", cioè una riflessione ed un riutilizzo di essa attraverso nuove connessioni concettuali e logiche di interpretazione.
La "struttura" del pensiero Γ¨ per Vygotskij fortemente influenzata dall'"interno" attraverso le "relazioni" e dai "rapporti di generalitΓ " che sono presenti ad un dato livello di sviluppo del ragionamento; tuttavia in tale forma di relazione entrano componenti quali aspettative, desideri, interessi, istinto esplorativo, curiositΓ , ecc. che coinvolgono le funzioni psichiche volontarie in un processo di lettura "interna" della propria esperienza da parte del bambino.
Questo ultimo aspetto predispone ad una lettura del processo cognitivo come un esercizio di esperienza in cui l'apprendimento dell'esterno, delle relazioni, dei fenomeni, viene, per così dire, riesaminato internamente, sotto la prospettiva di una lettura delle proprie capacità di attribuire un senso da parte del bambino alle sue stesse dinamiche concettuali, intese come un'esperienza vera e propria di apprendimento.
Nella complessitΓ  e sottigliezza del ragionamento Vygotskijano si possono cogliere aspetti di enorme rilevanza teoretica, quali la "compresenza" di momenti opposti nell'apparenza ma identici nell'immanenza del processo: un esempio tipico Γ¨ quello dato dal rapporto tra pensiero spontaneo e pensiero scientifico; quest'ultimo aspetto richiede una rilettura di Vygotskij in chiave dialettica, che se pur di derivazione fortemente hegeliana - basti scorgere il ruolo dell'analogia nella differenza e della differenza nell'analogia reinterpreta le stesse categorie di Piaget nello studio dell'egocentrismo infantile, della socializzazione, del linguaggio interno, attraverso una rivalutazione del ruolo delle emozioni e dei "desideri" non piΓΉ considerati come elementi estrinseci rispetto allo sviluppo cognitivo.
Questa visione complessiva ed intensa permette di scrutare con cautela e umiltà un autore così implicativo e contraddittorio, ma per questo stesso motivo affascinante e ancora, per certi aspetti, da scoprire.

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