Mangia di meno, vivi di più - guida pratica alla restrizione calorica con nutrizione ottimale
Jun 2018 · Babelcube Inc.
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Al terzo anno di medicina mi sono imbattuta in un articolo in Rete che parlava della restrizione delle calorie con nutrizione ottimale. Si parlava di un intervento apparentemente semplice, fatto sul regime alimentare di alcuni organismi e animali da laboratorio che ne aveva prolungato le aspettative di vita media e massima: lieviti, moscerini della frutta, vermi, topi. A quel tempo non sapevo che questo tipo di esperimenti fosse già stato condotto anche su primati non umani.
Ad essere sincera, avevo liquidato l’esperimento come una stranezza: poteva anche aver avuto efficacia su organismi semplici come i moscerini della frutta, ma non avrebbe mai funzionato su esseri viventi complessi come noi: troppo bello per essere vero.
Il tempo mi ha dato torto. I limiti della vita hanno sempre esercitato un certo fascino su di me, sin da bambina: ho studiato Ingegneria e Medicina, infatti, cercando di scoprire come prolungare radicalmente la durata dell’esistenza. Dopo un breve periodo come ricercatrice sulle protesi neurali in un laboratorio in Germania, mi sono però resa conto che impiantare dispositivi artificiali all’interno del corpo umano non sarebbe potuta essere una soluzione a lungo termine.
Tornata a casa mi sono specializzata in Geriatria, cioè in quel ramo della medicina che studia le malattie correlate all’età. È stato allora che è accaduto un fatto curioso: leggere teorie legate all’invecchiamento è una cosa, prendersi cura tutti i giorni di persone che hanno tre o quattro volte la tua età è un’altra. Così, ho semplicemente fatto due più due.
Avevo notato che alcune delle persone delle quali mi occupavo quotidianamente erano invecchiate “come un buon vino”, altre come “vino divenuto aceto”. Basandomi sulla loro esile struttura fisica e sui dettagli della loro vita, sembrava proprio che l’assunzione di calorie c’entrasse in qualche modo. È stato così che ho iniziato a scrivere le prime righe di q
Ad essere sincera, avevo liquidato l’esperimento come una stranezza: poteva anche aver avuto efficacia su organismi semplici come i moscerini della frutta, ma non avrebbe mai funzionato su esseri viventi complessi come noi: troppo bello per essere vero.
Il tempo mi ha dato torto. I limiti della vita hanno sempre esercitato un certo fascino su di me, sin da bambina: ho studiato Ingegneria e Medicina, infatti, cercando di scoprire come prolungare radicalmente la durata dell’esistenza. Dopo un breve periodo come ricercatrice sulle protesi neurali in un laboratorio in Germania, mi sono però resa conto che impiantare dispositivi artificiali all’interno del corpo umano non sarebbe potuta essere una soluzione a lungo termine.
Tornata a casa mi sono specializzata in Geriatria, cioè in quel ramo della medicina che studia le malattie correlate all’età. È stato allora che è accaduto un fatto curioso: leggere teorie legate all’invecchiamento è una cosa, prendersi cura tutti i giorni di persone che hanno tre o quattro volte la tua età è un’altra. Così, ho semplicemente fatto due più due.
Avevo notato che alcune delle persone delle quali mi occupavo quotidianamente erano invecchiate “come un buon vino”, altre come “vino divenuto aceto”. Basandomi sulla loro esile struttura fisica e sui dettagli della loro vita, sembrava proprio che l’assunzione di calorie c’entrasse in qualche modo. È stato così che ho iniziato a scrivere le prime righe di q
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About the author
Anca Ioviță è un medico geriatra, scrive libri e tiene un blog che parla di estensione della vita. Ama divertirsi nuotando e mangiando sushi.
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