La “misura” dell'autore è anzitutto l'uso insistito del distico: d'altra parte, l'opera si presenta con una significativa attrezzatura di pensiero dietro le quinte dei versi. Si coglie in De Luca un costruire che ha previsto una gestazione complessa per giungere a parola: tutta la silloge, infatti ha uno svolgersi uniforme intorno a domande di rilievo. Un esempio: Nel punto dove cambia la materia / dopo lenti movimenti come crosta. // Uscire fuori, percorrere le strade, stare / tra gli edifici nello spettro della città. // L'abitudine che nell'aspetto si disdice / la tua singolarità che spaventa i muri // emana ombre di diniego. Provi a contare / i luoghi, analizzi perché la trasformazione // ha tracce di passato. Siamo a un passo, / ti ripeti. Sei nel passo, constati.