Stefano Benni e il teatro: una felice consuetudine che dura da quasi quarant’anni, una formidabile miscela di fantasia, comicità corrosiva e invenzioni, tutte pensate per la scena e molto spesso dedicate agli amici attori, attrici e registi che ne sono stati interpreti e realizzatori. Tra questi Giorgio Felicetti, Antonio Albanese, Paolo Rossi, Angela Finocchiaro, Lucia Pioli, Franco Piersanti e tanti altri ancora. Benni è uno scrittore poliedrico. La sua è una continua ricerca sul tema dell’Immaginazione e la sperimentazione di nuovi linguaggi, nell’ibridarli, in una ricerca continua di nuove sensibilità e tonalità espressive. Questo terzo volume del teatro di Benni raccoglie otto racconti-sceneggiature. Tra queste la Gilda furiosa, la prima volta di Stefano Benni nel ruolo di librettista, mentre inventa una galleria di personaggi surreali. Il poeta e Mary, un atto unico comico-musicale dove i protagonisti recitano, cantano e suonano – in un continuo scambio di ruoli e invenzioni – una riflessione sulla poesia e sul rapporto con la natura e le sue forze più armoniose e oscure. Effimera, un monologo sul tema dell’apparire. E poi ancora Nerone – Il Kolossal, in cui la voce narrante racconta la vita breve di Nerone, utilizzando l’italiano, il latino, quello classico e anche quello, più divertente, maccheronico. E poi ancora Profius: in un ambiente claustrofobico, una corte di aiutanti/faccendieri si muove intorno al vecchio poeta e letterato Profius alla ricerca di un manoscritto, esempio perfetto e sintesi di un capolavoro. Una riflessione disincantata sulla creazione artistica.