Vittorio Spinazzola affronta l’argomento secondo un duplice, complementare punto di vista: da un lato – secondo una chiave efficacemente marxiana – egli si affida a un atteggiamento di costante “globalità”, secondo il quale ogni discorso su cinema e film non può non rimandare alle strutture economiche e all’intero quadro della attività artistica (e ciò gli consente, in particolare, di portare in luce le ragioni e i nodi del progressivo assestarsi della nostra cinematografia su prodotti prevalentemente di massa, a svantaggio di opere autenticamente popolari). Dall’altro, Spinazzola mira a una ricerca che non abbia nulla di erudito, né di astrattamente specialistico, e che, piuttosto, faccia emergere con il massimo di concretezza dati, personaggi, scene e volti famosi. Il che significa anche una scrittura chiara e accattivante, un’atmosfera di scoperta curiosa, intelligente, vivace.