L’edizione degli Atti del Convegno svoltosi a Travo nel 2006 rappresenta per la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna un’occasione importante per fare il punto su una delle problematiche più avvincenti dell’archeologia piacentina: il santuario di Minerva Medica. Su questo santuario, e sul culto che vi si praticava con valenze oracolari e salutifere, si sono infatti da molto tempo accentrate le attenzioni di storici ed archeologi, i primi per indagarne le origini e le caratteristiche religiose, i secondi per individuarne le vestigia. Solo una serie -relativamente cospicua- di iscrizioni ci ha rivelato l’esistenza del santuario di Minerva Cabardiacensis, nessuna di queste però è stata ritrovata in posto, anche se tutti gli indizi conducono all’attuale centro di Travo. Sarà dunque compito dell’archeologia e dei moderni criteri di indagine cercare in un prossimo futuro di risolvere la questione. Tra le relazioni presentate al Convegno, molte hanno illustrato le ricerche in corso nell’area, sia dal punto di vista geologico e delle risorse naturali antiche, sia da quello delle possibili virtù salutari delle sorgenti disponibili nell’area, sia del recupero di tutti i dati archeologici noti, incluse le ricerche più recenti e ancora inedite. Altre relazioni hanno inquadrato il santuario di Minerva di Travo nel quadro delle testimonianze religiose dell’area, recuperando in particolare le quasi certe origini preromane del culto che portano alle duplici radici celtiche e liguri dell’Appennino piacentino. Un ringraziamento particolare va al Gruppo Archeologico di Travo per la splendida collaborazione e per le tante benemerite iniziative che sa promuovere e gestire nel territorio piacentino e nella Provincia di Piacenza.