Questo libro racconta, in prima persona, come cinque anni dopo Giovanni Maria Bellu incontrò un pescatore di Portopalo di Capo Passero, Salvo Lupo, che gli rivelò la verità: i cadaveri erano stati trovati, a decine. Ma i pescatori avevano deciso di lasciarli dov'erano. L'avvio di qualsiasi indagine avrebbe significato la chiusura dello spazio di pesca per un tempo indeterminato. Un danno economico enorme.
Anche l'Italia ne avrebbe subito uno se si fosse arrestato il percorso del suo ingresso nel sistema di Schengen. A causa dei suoi «confini colabrodo», come li aveva definiti la stampa inglese, era guardata con sospetto. Gli altri Paesi dell'Unione europea temevano che, cadute le frontiere, i «clandestini» avrebbero usato lo Stivale come ponte per sciamare ovunque per l'Europa. Quel gigantesco naufragio, se fosse finito sulle prime pagine dei giornali, sarebbe stato una sanguinosa conferma del sospetto. Così le autorità italiane preferirono girare le spalle.
I fantasmi di Portopalo racconta l'inchiesta giornalistica che nel 2001 ricostruì la verità del fatto, fino a individuare e filmare con un robot sottomarino il relitto della «carretta del mare». E svela che le paure di vent'anni fa sono le stesse di oggi. Nel frattempo sono morte annegate nel Mediterraneo tra le ventimila e le trentamila persone.
I fantasmi di Portopalo sono diventati i fantasmi dell'Europa.