“È una vera e propria fascinazione, per certi versi una sorta di ossessione, quella spinge Walter Ludlow, raffinato gentiluomo della Boston del diciannovesimo secolo, ad ammirare le opere di un enigmatico artista da tempo al centro di un interesse che scavalca il talento pittorico. Quelle magnifiche opere, quegli splendidi ritratti, vanno infatti decisamente al di là della mera rappresentazione figurativa. Essi sembrano spingersi in una arcana raffigurazione delle emozioni più recondite, forse addirittura in una inquietante introspezione dell’anima. Non può quindi essere una sorpresa che Walter Ludlow si spinga a convincere Elinor, sua amante e promessa sposa, a posare assieme a lui per il pittore perché egli esegua i loro ritratti, celebrazione e apoteosi dei loro sentimenti e della loro unione. Ritratti che il pittore, il cui nome rimane celato, dipinge con straordinaria perfezione e che rimangono a decorare la ricca casa della coppia. Solo una perfetta realizzazione estetica? Tutto il contrario: l’inizio di una allucinata, a tratti agghiacciante, discesa nel maelstrom di dimensioni ignote dell’allucinazione e della follia. Dal genio evocativo Nathaniel Hawthorne, il grandioso autore classico che ha rappresentato l’orrore della caccia alle streghe nel suo capolavoro La lettera scarlatta, questo suo I ritratti profetici, parte della celebrata antologia Storie Narrate Due Volte, si erge come una straordinaria escursione nell’universo del gotico. Un universo dove nulla è come appare e dove tutto può tramutarsi in incubo.” Alan D. Altieri. Tratto da "Tutti i racconti", pubblicato da Feltrinelli. Numero di caratteri: 33.503.