«Pablo Escobar ha scoperto più di ogni altro prima di lui, che la morte può essere il più efficace strumento di potere». Con queste parole il giornale colombiano Semana “celebrava” nel dicembre del 1993 la morte di Pablo Escobar, il leader dello spietato e potentissimo Cartello di Medellin, l’organizzazione che tra gli anni ’80 e gli anni ’90 controllava l’80% del traffico mondiale della cocaina.
Ma Pablo Escobar è stato molto di più di un semplice narcotrafficante. Conosciuto con i soprannomi di “El Patron”, “Re della Cocaina”, “El Capo”, per anni Escobar si è permesso di trattare a tu per tu con stati ed istituzioni, dal Governo colombiano alla DEA statunitense.
Fondatore dello storico Cartello di Medellin insieme ai fratelli Ochoa, Escobar è stato un uomo capace di costruire un impero multimiliardario, al punto che il Cartello nel suo momento di massimo splendore spendeva 2.500 dollari al mese soltanto per gli elastici per sistemare le mazzette di dollari che piovevano nelle sue casse.
Pablo Escobar è stato un uomo di potere e un criminale spietato capace di azioni brutali, ma allo stesso tempo è ricordato come un uomo del popolo, una sorta di Robin Hood sudamericano che aiutava i più poveri.
Politico, benefattore, assassino spietato, narcotrafficante, terrorista sanguinario, padre affettuoso… Escobar è stato tutto questo e molto di più. Questa è la sua storia.