Londra, negli uffici del noto commerciante in oggetti preziosi, John Hornby, giunge dal Sudafrica un pacco contenente dei diamanti di raro valore. Per una serie di circostanze imprevedibili, Hornby è costretto a riporre al sicuro il prezioso carico nella sua cassaforte, ma quando la mattina seguente questa viene aperta, i diamanti sono scomparsi. Sulla cassaforte non ci sono segni di manomissione e nemmeno il diligente custode notturno ha visto o udito qualcosa di inconsueto. Al posto dei diamanti, sul fondo della cassaforte, Hornby rinviene un foglio bianco sporco di sangue e che rivela, nella sua perfezione e nitidezza, l’impronta scarlatta di un pollice. Da questo unico indizio si dipana l’intricata indagine per scoprire l’identità dell’autore del furto; chiamato a svelare il misfatto, il dottor John Evelyn Thorndyke darà prova di grande ingegno e perspicacia. In queste pagine compare per la prima volta il personaggio del dottor John Thorndyke, per molti critici il primo investigatore scientifico letterario, professore di medicina legale e protagonista indiscusso degli intrecci di Freeman. Nel suo operare Thorndyke anticipa i metodi dei moderni laboratori della polizia scientifica: impronte digitali, cadaveri riesumati e analisi di sostanze, oltre a ferree cognizioni di medicina e di chimica sono la chiave di volta per la soluzione degli intricati casi che Freeman costruisce ad arte.
Richard A. Freeman
(Londra, 1862 – Gravesend, 1943) è comunemente ritenuto l’inventore del romanzo poliziesco invertito in cui la commissione del crimine viene descritta all’inizio, di solito includendo l’identità dell’autore, e prosegue con la descrizione del tentativo del detective di risolvere il mistero. Le sue prime pubblicazioni risalgono al 1902, ma solo cinque anni dopo raggiunge il successo e il grande pubblico con il poliziesco L’impronta scarlatta che apre un ciclo di ventuno romanzi e nove raccolte di racconti.
Andrea Comincini
(Alghero, 1976), laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi Roma Tre, ha conseguito un Ph.D. in Italianistica presso l’University College Dublin dove ha lavorato in qualità di Senior Tutor. Traduttore e scrittore, ha collaborato con il «Manifesto» e «Alfabeta2».