corrispondono in questa silloge a una maturità di scrittura che situa l’autrice oltre la propria età biologica; si osserva una
padronanza linguistica e un’osservazione delle “minute cose” che assumono con un verso di Corrado Guerrazzi una sorta di
solennità del poco, come qui: È senza premura che avvio il getto della doccia, / passo il pettine tra i capelli e dove c’è il nodo / tiro giù forte, stringo i sandali alle caviglie / fino all’ultimo buco: perché non c’è una cura / alla pelle che preme contro la plastica, riceve l’acqua / e le cose e ci si impiglia. Mi sconvolge la geometria con cui / mi infilo tra la sedia e il tavolo, tra il materasso / e il lenzuolo, tra una persona e / una persona in fila alla cassa - la prepotenza / con cui occupa lo spazio nel mondo il mio corpo.
Francesca Santucci (1991) vive a Siena. È stata finalista al Premio Campiello Giovani e al Premio Chiara Giovani per la narrativa breve. Ha curato: Difesa berlinese (Sossella 2018), raccolta di opere in prosa e scritti inediti di Carlo Bordini; e il volume di saggi Sulla famiglia Bertolucci. Scritti per Attilio, Bernardo, Giuseppe (Ensemble 2018). È redattrice delle riviste online «formavera» e «Atelier».