Attualmente l’umanità sta affrontando una crisi economica e finanziaria globale, deve affrontare il cambiamento climatico, la constante crescita di bisogni alimentari della popolazione e le limitate risorse naturali. Poichè la popolazione è in continuo aumento e gli standard di vita vanno innalzandosi, nei decenni a venire la richiesta di pesce continuerà ad aumentare ed essendo la pesca di cattura ormai sfruttata al massimo, questa richiesta dovrà essere compensata con l'acquacoltura. Secondo le stime della FAO, più del 50 per cento del pesce per consumo umano è fornito dall'acquacoltura, che è una delle risorse più efficienti per la produzione di proteine. I pesci allevati in l'acquacoltura crescono meglio perchè riescono a convertire meglio quello che mangiano in massa corporea. Il salmone è la specie di pesce di allevamento che ha il più alto tasso di conversione dei mangimi in aumento di peso corporeo e proteine, seguito dal pollame. L'acquacoltura è l’allevamento e la raccolta controllata di organismi acquatici. I più comunemente allevati sono i pesci pinnati e i crostacei, ma anche altri organismi acquatici come alghe, micro alghe, rane, tartarughe, alligatori e alcune specie a rischio di estinzione. Ci sono molte similitudini tra acquacoltura e agricoltura ma anche importanti differenze. L'acquacoltura, come l'agricoltura, è necessaria per far fronte alla richiesta di alimenti da parte di una popolazione globale che è in costante crescita a fronte di risorse naturali che vanno riducendosi. Acquacoltura e agricoltura sono forme di allevamento, ma l'acquacoltura è un allevamento in acqua e quindi richiede conoscenze, abilità e tecnologie specifiche.